LONGO E' LO CAMMINO, MA GRANDE E' LA META - Brancaleone da Norcia -



giovedì 30 dicembre 2010

L'ANNO DELL'ANNO

Mi è arrivata richiesta di fornire analisi dei rendimenti e dati dell’anno che va a finire. Per ieri.
Clemente il previdente, che sa che queste menate arrivano mentre hai robe urgentissime ed improcrastinabili da fare (leggasi sempre) si era portato avanti.
Ma che post stai facendo? Ecco, che post sto facendo? Quello stupido che a tutti magari viene in mente di fare: un bilancio di quest’anno.
Pensare che parte con un infortunio: periostite tibiale che impone stop totale fino a marzo. A febbraio, a una cena, incontro Lei: due battute e alla risposta alla terza… la sorpresa: le persone, di primo impatto, a una battuta, possono rispondere in quattro modi che mi fanno capire moltissimo di loro: ridere o vaneggiare perché non hanno capito (molti ma fortunatamente non la maggior parte), rispondere la cosa sbagliata (la gran parte delle persone, ed è una delusione), rispondere la cosa giusta, ma quella scontata, quella che ci si aspetta (e questo è già più raro, ma accade e comunque è sintomo di un certo valore cerebrale), e poi rispondere la cosa giusta ma che ti sorprende, quella che ti fa capire la caratura assoluta della persona, una che vale la pena frequentare (livello di rarità: Bersellini nella raccolta Calciatori Panini del 1982, penny blak stampato al contrario). Non saprei ricordare cosa fu, ma ricordo esattamente la sensazione che mi diede. Poi corteggiamento via mail, poi cena a casa della scimmia cecata e di li….solo un crescendo. Mi sono innamorato presto di Lei, mi sono accorto veramente presto che non era una stupidaggine da tener lontana, una di quelle che al primo mi manchi scatta la fuga a passo Ghebre sul 10k.
Poi è venuta quell’immagine: Lei su quei gradini. Mi ci commuovo ogni volta che la rivedo: accappatoio azzurro, tazza del the e ciabatte, li, a prendere il primo sole del mattino mentre io arrivavo con la colazione. Guardava avanti, in alto. Guardava il sole e poi il giardino. Guardava avanti nel tempo in quel momento.
Ci sono altre immagini che… Lei sul ponte della barca; in gara al suo primo trithlon; sul blocco in partenza per la gara ai nazionali; i suoi occhi pieni di lacrime, quella notte quando mi ha raggiunto dopo la crisi di ottobre; la prima volta che è entrata a Redhouse; la prima volta che mi ha detto ti amo (da sobria); quando è tornata dalle vacanze.
Ho comprato la mia prima casa. Sono stato talmente impegnato a far andare tutto liscio che non mi sono reso conto di nulla fin quando la notaia non ha letto la parte “…i sigg venditori ne cedono la piena ed esclusiva proprietà al sig. Red che la acquista…”. Mi sono sorpreso di emozionarmi: ne ho sentiti tanti, ho accompagnato gente, ne ho scritti tanti, ma quando c’è il tuo nome….
Poi i lavori: un mese e mezzo duri, in cui ho trascurato me, il mio lavoro, ma soprattutto Lei, e di questo non me ne posso fare una ragione, ma un mese e mezzo e Redhouse è abitabile. Mancano cose, gli esterni sono … lasciamo perdere, però… sarebbe stato un buon anno per la Maratona: avrei migliorato il personale, stavo andando bene e quello con cui mi sono allenato ha finito bene la gara.
Ho visto i miei genitori scherzare. Ho lavorato ancora con mio padre, cosa che non succedeva da tempo immemore, poi ci siamo persi, tutti e due, ma questa esperienza la porterò con me quando non ci sarà più, più di tante altre.
Il mio amico alpinista è sopravvissuto, senza problemi seri, permanenti. A settembre era in punta a Viso, mi ha detto che aspetta il via libera per sciare e poi mi chiama. Aspetto te.
Alex a Kona: campionato del mondo ironman! Il sogno di una vita.
Voi! Soprattutto qualcuno che sono contento di aver trovato
Ci sono anche cose poco piacevoli: i viaggi ad Aosta a vedere l’alpinista in rianimazione; le crisi tra me e Lei e la paura costante di perderla; l’incidente sulla neve della bionda non vedente e il responso: legamento crociato anteriore destro; le crisi e i litigi con Lei senza sapere se sarebbe tornata… ah, l’ho già detto? Ecco, il vederla andare via sperando che non fosse l’ultima immagine…
Cosa mi posso aspettare da quest’anno che verrà? Se mi vedeste: sono qui in ufficio a scrivere queste castronerie col nodo alla gola sperando che nessuno entri e tuttavia sorrido, perché so esattamente cosa chiedere a quest’anno, e lo sapete anche voi che mi leggete (c’è ancora una via d’uscita per il tuo commento sarcastico eh… so che la troverai…).

4 commenti:

  1. Io non lo so.
    Una sciarpa nuova? Un tappeto per la tua nuova casa? Un set di bulloni? L'ultimo libro di Benedetta Parodi?
    Ma è difficilissimo indovinare!! Che fatica... Sono tutta sudata.... ;)

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  2. attenta ad asciugarti, non vorrei mai ti graffiassi con quel sasso che porti al dito ;)

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  3. E' un pericolo che correrei solo se avessi le dimensioni dell'ape Maia. Però hai fatto bene a raccomandarti, se mi asciugassi la pupilla potrei farmi davvero molto male!

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  4. vedi bene che rischi di cavarti un'occhio, poi ti tocca fare capodanno a tema dei pirati

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