LONGO E' LO CAMMINO, MA GRANDE E' LA META - Brancaleone da Norcia -



lunedì 5 dicembre 2011

AMARCORD CON STRENNE


C’era una volta, tanto tempo fa in una lontana e amena cittadina di provincia che chiameremo Redville, un puntino. Un piccolo puntino rosso che poi sarebbe diventato un grosso quadratone un tantino scemo e credulone, forse per pigrizia o forse perché senza vuole crederci.
Quando arrivavano i primi giorni di dicembre, allora la neve era una certezza, tolto una breve parentesi verso la metà degli anni ottanta, per magia i bambini, e i puntini di conseguenza, diventavano magicamente più buoni. Mica che fosse una strana e magica congiunzione astrale a influenzare i caratteri e a mitigare le nefandezze delle piccole pesti di Redville, no, era pura e semplice intimidazione: “guarda che siamo sotto natale, babbo natale, che tutto vede, saprà regolarsi di conseguenza. Continua a comportarti male e se sarai fortunato avrai due massimo tre pezzi di carbone, e non quello dolce.”. E le minacce in parte funzionavano. In parte, perché se nasci asino non muori cavallo.
C’era comunque un giorno speciale tra questi, di solito un sabato, dove verso sera, finita la partita del pulcino/esordiente grande attaccante, tornato a casa, il papà pronunciava la magica frase: “andiamo a prendere l’albero?”.
Da bambini è tutto più grande: forse perché è rapportato alla statura, le distanze che da bambini ci parevamo infinite oggi non lo sono più, la strada di scuola per esempio, le giornate infinitamente lunghe rispetto a quelle di oggi, oddio, non tutte perché qualcuna è lunga davvero anche oggi, la tristezza, e soprattutto la felicità: da bambino raggiungevo gradi di felicità inimmaginabili, e questo era proprio uno di quei frangenti.
Amarcord di una piazza piena di abeti di tutte le misure dove rimanevo incantato da quelli enormi, del caratteristico profumo, dell’odore di freddo e dei rumori di natale, i colori delle luminarie.
Si, ero felice, quanto poco basta per essere felici da bambini, o forse è perché in realtà hai tutto quello che ti serve.
Sabato in piena vena nostalgica, sono tornato in quella piazza: un po’diversa da allora, e il mercato degli alberi di natale si è ridotto a dieci metri quadri e una vecchia signora vestita di dieci strati che tesse le lodi del suo vivaio, tuttavia il puntino rosso era li, oggi quadratino, ma con la voglia di rivivere quei momenti. Osservava in silenzio i bimbi scegliere gli alberi e ricordava quando toccava a lui.
Albero comprato, stesso profumo, purtroppo lo stato d’animo non era proprio lo stesso.
Peccato.




2 commenti:

  1. da puntini è tutto più bello..! però anche i quadrati sanno ritagliarsi la loro fetta di felicità, giusto?

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  2. diciamo che ci provano, insistono, perseverano oltre il dibolico, cercano in ogni modo, ma è dura.

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