LONGO E' LO CAMMINO, MA GRANDE E' LA META - Brancaleone da Norcia -



mercoledì 24 agosto 2011

GENTE DA PISTA ovvero, ecco chi te lo fa fare al campo d'atletica con queste temperature

In pista si fanno strani incontri e anche nella più desolata delle “rotonde” di tartan, rischi di trovare lo spettacolo.
Ieri torno al Campo dopo la pausa estiva, del campo naturalmente. Ero al telefono e dopo solo pochi passi vengo ripreso ironicamente ma in maniera stizzita dall’altro capo della comunicazione da chi mi apostrofa su per giù in questa maniera: “hai fatto? No, perchè altrimenti ci risentiamo quando hai finito…..”.
In effetti ero incantato a guardare un gesto atletico meraviglioso. Allora, chiariamo che non si trattava di gnocca come già state pensando, maliziosi. In pista c’era Elisa Rigaudo, bronzo olimpico a Pechino sulla 20km di marcia, e vedendola far “ripetute” li al campo mi sono incantato. Un movimento così sinuoso, così flessuoso, non da impressione di potenza, in essuna maniera, fino a quando non si avvicina e vedi ogni muscolo tirato. È una meraviglia, sembra di sentire suonare la filarmonica di wienna, non che l’abbia mai sentita, per carità, ma è esattamente il paragone che mi è venuto in quel momento. Le movenze eleganti della vipera del deserto che sulla sabbia rovente non lascia che poche curve leggere nonostante la velocità. Ho visto gente correre, anche forte, ma forte per davvero, ho visto personalmente Powell fare sotto 10” sul cento, a Montecarlo, ho visto i tremila in pista. Ho visto correre Ghebre, ma non avevo mai visto “camminare” a quella velocità. Non so a chi di voi dirà qualcosa, ma camminare a 4’15”/km per 20km vi dico che è proprio forte, e che buona parte dei sedicenti "corridori" della domenica avrebbe dei seri problemi a tenere anche correndo tale velocità.
Poi, riscaldamento finito e chi c’era? Uno che comunque siamo molto più abituati a vedere, ma che è forse più entusiasmante ancora, perché giovane.
Binco, alla storia come Josè Reinaldo Bencosme de Leon, quattrocento ostacoli, nemmeno diciottenne o appena tale, una vera promessa dell’atletica italiana.
Questo invece va visto perché non è possibile spiegare, la velocità più pura, il “giro della morte” come viene chiamato il 400, ma a lui non basta, lo vuole più difficile, lui vuole gli ostacoli, e li vola con un eleganza unica. L’ho guardato ieri, l’ho visto fare un trecento e sono rimasto incantato. Ostacoli “da grande”, 91 cm e più, e vi garantisco che sono alti, che vengono volati così, come un marciapiede. Tredici passi e uno solo un po’più lungo, con un movimento che pare così naturale da non dare l’idea quasi di fatica. Ma la partenza, espressione pura di potenza, ogni parte del corpo si muove sfruttando tutti i muscoli, ogni movimento è studiato, al millimetro, nulla di superfluo o tantomeno controproducente, nemmeno i movimenti che sembrano casuali, ogni gesto, al contrario della corsa invece che dopo i primi passi diventa leggera, filante, ma incredibilmente proficua. È velocissimo, arriva in un nulla sotto l’ostacolo e i primi che affronta ti lasciano in apprensione, temi che sia “corto”, troppo in anticipo, invece è perfetto, un volo più che un passo e l’ostacolo è dietro le spalle e di li, altri tredici e poi ancora uno e alla via così fino al traguardo in una meravigliosa danza potente.
Guardare i fenomeni da una sensazione strana, che va oltre l’invidi, sempre quella buona eh, è un misto di stupore e ammirazione, ti sembra talmente bello e semplice che ti convinci che se ti ci metti, anche adesso, puoi farlo anche tu. Beh, non è così e loro sono fenomeni veri.
Tra poco ci sono i mondiali di atletica dove Elisa dovrebbe marciare e Binco, che testa, è veramente di una simpatia contagiosa, andrà a Zurigo. All’interno della “Diamond Ligue” ci sarà una gara per gli under 23, liu che nemmeno 18anni o forse appena a poco più di mezzo secondo dal minimo per le olimpiadi, a 2 secondi da quelli veri li inmezzo a quelli veri, sullo stesso tartan di un certo Bolt, l’uomo più veloce di sempre.

4 commenti:

  1. genitori, quando arrivate a casa, dopo naturalmente aver dato una carezza ai vostri bimbi da parte di red, se se la sono meritata, altrimenti sonore punizioni, portateli a vedere l'atletica anzichè allo stadio. più Bencosme e meno Balotelli.

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  2. non sarebbe male davvero.
    adesso posa la tiara, però.

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