Prendo spunto dal “fondo” di M. Gramellini pubblicato si La Stampa di Torino di oggi.
Tiziana, laureata in Lettere e disoccupata da mesi, posa lo sguardo li, su un foglio da cinquecento, si. uno di quelli li viola. Pensate, per una situazione del genere riuscite ad immaginarvi cosa sono? Una boccata di ossigeno, un po’ di bollette, l’affitto, il dentista… insomma, un piccolo pezzo di strada nella lotta alla sopravvivenza, qualche gradino più su a salvarti dall’acqua alta che sale, sale inesorabilmente. E invece? Ha pensato “e se quei soldi fossero la risorsa, l'unica, l'aria di chi ha più bisogno di me? la pensione di un’anziana, sola, che … chissà. Quindi? Commissariato di polizia. Gesù come mi viene in mente la scena della banana di Jonny Stecchino, col maresciallo che si mangia la banana appena consegnata….
Ma non è finita. Parallelamente, come succede ogni giorno nel mondo, nelle nostre mille vite, nei nostri mille drammi, come quelle volte in cui noi viviamo un sogno e contemporaneamente qualcuno piange, o nasce, tre commesse si accorgono di una borsetta piena di denaro e gioielli dimenticata nella loro libreria da una signora di fuori e si fiondano sulla prima pattuglia delle forze dell’ordine.
Gramellini con sua solita verve sarcastica e il suo abituale acume ironico attribuisce il tutto ad un latente virus che aleggia ormai nell’aria colpendo principalmente le signore.
Io molto più cinicamente controbatto alla sua teoria con questo vecchio detto: “una rondine non fa primavera”. Non perdendo tuttavia la speranza in una pandemia, che anzi mi auguro con il cuore, confidando per una volta che la scarsità di mezzi in capo alla ricerca in Italia ci torni utile nel non debellare cotanto benefico virus.