LONGO E' LO CAMMINO, MA GRANDE E' LA META - Brancaleone da Norcia -



martedì 26 ottobre 2010

come il pesce.

Periodo di traslochi questo.
Dalla precedente piattaforma a questa, e ci vuole un momento a prendere il giro… E poi di ufficio, questo decisamente più traumatico.

Circa sei mesi fa, la crepa sul culmine della volta a botte del corridoio che percorre tutta la manica dove il mio ufficio sonnecchia di notte e produce pil di giorno, si è fatta vedere in maniera preoccupante.
Chiamati a raccolta tutti gli ingegneri più illustri, gli strutturisti più accreditati e altri vari ciarlatani e il consulto al capezzale dispose che…
“va tutto puntellato, messo in sicurezza; si proceda allo smantellamento e alla messa in sicurezza attraverso consolidamento statico”. Morale: mi sembrava di stare in uno di quei tribunali che si vedono nei servizi di Report, quelli con le pratiche mangiate dai topi e bruttamente esposte alle infiltrazioni… tre mesi così, puntellati che sembrava di stare nella visione malata di un artista contemporaneo che stilizza una foresta artificiale: tronchi di metallici puntelli e tutto quanto centinato. Per tre lunghi mesi a spiegare a tutti quelli che entrano che col sorrisetto ironico domandano “lavoro pericoloso eh”. Tre mesi, naturalmente i più propizi per i lavori, perché per scuffiare un tetto mica a luglio… no! fine ottobre!
Comunque… settimana scorsa prendo le mie quattro carabattole, il computer e quelle quattro cose che sto guardando, e mi accomodo ospitato a “casa” di una collega… mi lavo tutte le mattine in maniera mooolto accurata, mi profumo sobriamente, nuoto a pranzo in maniera da ritardare l'inevitabile olezzo del terzo giorno (si sa, l'ospite...)
Al di la del trasloco, traumatico come chi mi legge ben sa, la condivisione di uno spazio lavorativo, l’invasione da parte di estranei del proprio spazio, l’improvviso sconvolgimento delle routine sedimentate con anni di “uso”, tutte queste cose segnano. Per cui mi accomodo molto piccolo e molto umile, molto educato nel mio angoletto vista muro….
Sono triste perché guardo un muro da una settimana. Voglio tornare a casa, nel mio “study in scarlet”. Voglio maltrattare quelli che mi fanno girare le balle in santa pace, senza dovermi scusare con la collega. voglio poter recuperare i documenti e le leggi che mi servono facendo tre passi, non 50 metri, mettere casco, scarpe antinfortunistiche giubbottino da nonno vigile, attraversare un cantiere e entrare nel mio malinconico ufficio. Si malinconico perché so che anche io manco a lui.
Ma fortunatamente è una questione di 15 giorni, quindi forse per febbraio si torna a casa. Intanto Man in Black (MIB) si fa ritinteggiare l’ufficio… e fuori c.v.d. a momenti nevica.

5 commenti:

  1. ADESSO FUNZIONA!!!!

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  2. oh la!
    ma senti un po' sarà meglio che scriva qualcosa di intelligente? perchè ultimamente...

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  3. Stamattina (o forse era ieri?) Marco Galli su radio 105 parlava di love story nate sul posto di lavoro e... ehm... corna con i colleghi. La "padrona di casa" è carina, magari? Sai... unire l'utile al dilettevole... PS. per ovviare alla vista muro, vuoi una mia foto da appendere? :-)

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. si, ma che sia grande eh, e che si veda qualcosa ;)
    per quanto riguarda la collega... diciamo che maisul posto di lavoro. mi sembra elegante e non offende nessuno

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